Si dice che una delle più grandi qualità di un giocatore di poker professionista sia quella di dimenticarsi immediatamente delle mani perse. Sarà pure vero, ma ci sono piatti difficili da scordare. Come quello che, ormai sette anni fa, ha visto Patrik Antonius perdere $ 800.000 contro Phil Ivey.
Ricordiamo brevemente come si è svolta la mano, giocata tra l'altro di fronte a milioni di spettatori, incollati alla tv e sintonizzati su Sky Poker, quando ancora il Texas Hold'em imperversava nei palinsesti americani - e non solo:
Phil Ivey apre da cut-off con J-J, Antonius si appoggia da bottone con A-T e lo stesso fa Brian Townsend da small blind con 8-8. Il flop, A-A-J (asso di picche, asso di fiori, jack di fiori), vede Ivey uscire in puntata. Antonius piazza il rilancio, Ivey va in three-bet a $ 50.000 e Antonius chiama. Sul 5 di quadri al turn, Ivey spara $ 100.000 e l'avversario fa ancora call. Il river è una Q di cuori. Terzo proiettile di Ivey a $ 250.000 e Antonius chiama, ma naturalmente perde.

I due protagonisti di questo incredibile piatto si sono ritrovati nuovamente insieme, ricordando in un'intervista proprio quanto è successo nel 2007. "Questo è il mio ricordo peggiore, la mia peggior esperienza in una mano di poker", ha affermato candidamente Antonius, che poi è sceso maggiormente nel dettaglio.
"Tutta colpa di una prop bet - ha rivelato il finlandese - Avevamo scommesso che ogni volta che sarebbero scesi degli assi al flop, uno avrebbe dovuto dare all'altro $ 30.000 per ciascun asso. Io avevo gli assi neri, lui i rossi. Quando ha rilanciato così poco pre-flop ho pensato che non avesse un asso nero: altrimenti avrebbe rilanciato di più".
Il ragionamento di Antonius non fa una piega: in un'occasione simile, se un giocatore riceve uno dei propri assi - nel caso di Ivey un asso rosso - preferisce evitare di vedere il flop, perché ci sono maggiori probabilità che esca uno degli assi dell'avversario. Peccato per il finlandese che effettivamente Ivey non avesse un asso, bensì una mano ancora più forte come la coppia di ganci.
"Rilancio al flop perché anche se lui ha un progetto di colore e mi chiama, a me va bene. Quindi anche sul suo raise ero contento. Al turn quando ha puntato mi sentivo ancora avanti - prosegue 'FinddaGrind' - Poi al river quando ha piazzato un'altra bet e le cose andavano per le lunghe, ho cominciato ad avere dei dubbi. Al river, dopo quella puntata, non posso battere nulla se non un bluff".
Il Tiger Woods del poker, durante l'intervista in questione, ha comunque scherzato con il suo amico/rivale di una vita: "Be', comunque quei $60.000 li hai vinti". Pronta la risposta di Patrik Antonius: "Già: questa è l'unica cosa divertente di quella mano!".