Uno scommettitore high roller di Londra ha vinto oltre 200.000 sterline (circa 254.000 euro) puntando sull'esito del referendum sull'indipendenza scozzese. Il no era in lavagna con quote che variavano da 1.20 a 1.25.
L'uomo si è presentato in un betting shop di Londra a giugno, con 900.000 sterline per piazzare la sua scommessa speciale. Venerdì ha incassato più di 1,1 milioni sterline (1.398.555 euro). E nonostante i sondaggi incerti (davano un testa a testa tra i due esiti possibili), i quotisti sono stati più abili degli analisti, mantenendo quote molto basse sul no (come detto le odds sono arrivate a toccare 1.25 solo negli ultimi giorni).
Addirittura, alla vigilia, quando i tabloid alimentavano un clima di totale incertezza, con i separatisti in forte rimonta, Betfair ha pagato (sul suo sport book, non sulla piattaforma di Betting Exchange ovviamente) tutte le scommesse piazzate sul no, con 48 ore di anticipo, con il rischio di rimetterci 100.000 pounds.
In realtà, Betfair l'ha fatto soprattutto seguendo una precisa strategia marketing: tutti i tabloid hanno ripreso la notizia e il ritorno di immagine per il brand è stato superiore ai 100.000 investiti.
Il referendum scozzese ha riscosso parecchio successo tra gli allibratori: un portavoce di Wlliam Hill ha affermato che il book ha raccolto 3 milioni, il triplo rispetto alle elezioni politiche britanniche del 2010. Ladbrokes ha rivelato che i volumi hanno stabilito il nuovo record per le scommesse "politiche".
Alla fine però il margine è stato meno ampio da quello previsto con un 55% contro il 45% ma grazie ai quotisti inglesi, i bookies hanno pagato quote relativamente più basse per l'esito negativo del referendum, anche se i flussi sono stati importanti con circa il 90% dei gamblers che aveva puntato proprio in quella direzione.