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Tavecchio scommette forte: “FIGC pronta a lanciare suo bookmaker”

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Dopo l’infelice frase razzista che ha comportato la sua squalifica in ambito europeo (UEFA), il presidente della Federcalcio (FIGC) Carlo Tavecchio concede il bis e scivola su un’altra buccia di banana, dichiarando – secondo quanto riporta l’Agenzia di stampa Agi - di voler lanciare una piattaforma per le scommesse sportive gestita dalla FIGC, alla faccia del conflitto di interessi. In caso contrario, la Fercalcio sarebbe disposta addirittura a lasciare la casa dello sport, il CONI.

A seguito di questa ennesima sparata, la credibilità di Tavecchio e della FIGC, in ambito internazionale è pari a zero o quasi. Nulla di nuovo sotto il sole. Ma la sua sparata rischia di destabilizzare tutto il betting italiano.

Tavecchio ha dichiarato poche ore fa: "Dovremo valutare l'ipotesi di entrare in concorrenza con le scommesse. Ho convocato un consiglio federale il 14 novembre, dove insieme alle leghe e alle componenti, valuteremo compiutamente la questione, scevri da ogni rivalsa e considerazione di parte".

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Quella di Tavecchio, al momento, pare una provocazione (di difficile realizzazione) e come tale va letta. Una sparata che però potrebbe provocare l’ennesimo danno d’immagine al calcio italiano, al livello internazionale. Per capire le potenzialità lesive delle sue dichiarazioni, analizziamo il modello delle leghe professionistiche americane in merito al betting. E' vero, la Federcalcio non è una Lega vera e propria ma gestisce la quarta industria del paese per fatturato. 

La posizione politica ufficiale di NBA, NFL ect., da 50 anni a questa parte, è contro le scommesse sportive, al fine di preservare l’integrità dello sport. Una posizione drastica e criticabile, considerando che alla fine favorisce lo sviluppo del gioco illecito (e negli States vi sono reti clandestine di scommesse che gestiscono centinaia di milioni di dollari). Ma il punto è un altro: qui stiamo parlando di una Federazione che vorrebbe mettersi in concorrenza diretta con bookmakers privati.

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E se in una partita, il banco si trovasse esposto per parecchi milioni di euro, a tal punto di condizionare anche il bilancio federale? Il conflitto di interesse sarebbe palese, considerando che fa parte della Federazione (e riceve contributi federali) l’Associazione degli Arbitri, l’AIA. Alla faccia dell’integrità del gioco…

La sua dichiarazione va letta nel contesto della disputa tra FIGC e CONI sul taglio ai contributi federali. Il Comitato Olimpico ha negato parecchi finanziamenti al calcio (circa 25 milioni di euro) destinandoli ad altri sport.

Il Comitato Olimpico riceverà, dai giochi e dalle scommesse, più di 400 milioni di euro nel 2015.

D’altronde il presidente Malagò aveva avvertito Tavecchio di non accettare l’incarico, dopo la sua frase razzista, alla vigilia delle elezioni. La sua nomina avrebbe leso l’immagine di tutto lo sport. Ma Tavecchio e i suoi due grandi elettori, Lotito e Galliani, non hanno preso in considerazione l’avvertimento del presidente del CONI. Ed ora il calcio si trova in questa situazione paradossale.  Il vento è contrario. Ed ora è arrivato un segnale tangibile ai vertici di via Allegri da parte del CONI.

La Federcalcio non sta a guardare ma la sensazione è che il neo presidente della FIGC abbia fatto l’ennesima gaffe.

Tavecchio ha poi cercato di aggiustare il tiro a seguito del suo intervento al Consiglio Nazionale del CONI: "Quella delle scommesse è un'ipotesi succedanea a tutto il discorso. Se si dà il 72% all'attività olimpica e solo il 18% all'attività sul territorio e sociale e agonistica, non potranno mai esserci risultati. Ciò non toglie che avendo Malagò assicurato che ci sarà una rivisitazione dell'ipotesi di accreditamento, per non aizzare più i toni, apriremo una trattativa che va fino a metà mese, poi andrò in consiglio federale e la decisione non sarà di Tavecchio ma del consiglio FIGC che si è espresso all' unanimità contro i criteri del Coni".

 

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La frase razzista pronunciata da Tavecchio a luglio

 

La FIGC rivendica una percentuale degli introiti delle scommesse che, al momento, lo Stato riserva direttamente al CONI. La volontà di Tavecchio è soci è quella di scavalcare Malagò. A costo di minacciare di entrare nel mercato del betting (come se fosse facile gestire una piattaforma di scommesse).

"In Francia il contributo scatta sulle scommesse perché qui è sempre la stessa storia. I fondi vengono dal governo, il governo ottiene i fondi attraverso le scommesse e le tasse imposte che applicano anche alle società sportive. Il miglior contribuente è il calcio, altre situazioni non sono paragonabili a noi".

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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